La situazione delle ferrovie in Calabria risulta esaltare il ritardo presente nell’intera penisola.
La rete è infatti costituita da sole 4 ferrovie di cui due sole elettrificate.
In questo ambito la situazione della città di Pizzo dovrebbe essere eccellente. Nel suo territorio transitano ben due di queste linee. L’ironia alla base della miseria Calabrese, fa sì che nessuna delle due faccia fermate all’interno del paese.
La situazione nel resto del territorio non è migliore: solo Reggio Calabria risulta raggiungibile in treno mentre Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia sono prive di collegamenti ferrovieri nelle città. L’ovvia conseguenza è la bassissima affluenza turistica, in pratica basata solo sull’immigrazione di ritorno che ha bassissimi ritorni commerciali sul territorio.
Il turismo internazionale si concentra invece nei pochissimi e isolati centri raggiunti dalle ferrovie, come Soverato, Scalea o Tropea. D’altro canto l’intero territorio è ricchissimo di località incantevoli del tutto trascurate, non ultimi i percorsi guidati da fare in montagna o collina.
Per cercare di risolvere il problema, almeno per quanto riguarda Pizzo e la Costa degli Dei, ho creato un progetto per lo sviluppo del territorio e un gruppo di supporto.
Come immaginabile, il progetto ha raccolto notevole interesse iniziale per poi scemare quando si sarebbero dovute mettere in campo azioni concrete. Ciò è avvenuto tanto a livello comunale, che regionale. A ciò si aggiunge l’indagine del procuratore Gratteri sul governatore della regione, Oliverio, che ha bloccato i fondi con i quali l’amministrazione avrebbe dovuto finanziare il primo dei progetti: Pizzo Marinella.
Ora si aspetta l’attenzione ministeriale sulla vicenda, che sinora è stata scarsa.
Nel frattempo gli amici di Ferrovie in Calabria stanno organizzando un servizio turistico con mezzi a vapore sulla Sila, mentre quelli delle Taurensi cercano di sostenere la riapertura delle linee della piana di Gioia Tauro.
Sul versante regionale si sta invece elettrificando parte della linea Jonica e del passante dell’istmo di Squillace.
A cura di Fabrizio Bartolomucci
Ancora ci sta molto da fare qui. Comunque e’ più facile raggiungere Reggio percke’ quella linea e’ a doppio binario per assorbire il traffico ferroviario dei treni diretti a Palermo, Reggio Calabria e Siracusa.
Il problema è quella linea raccoglie molto poco, saltando a piè pari tutta la provincia Vibonese. Ciò quando la linea costiera, che dovrebbe essere stata turistica, ferma, in luogo relativamente centrale, solo a Tropea.